Diventare un broker finanziario vuol dire assumere il ruolo di un professionista della finanza il cui compito consiste soprattutto nell’acquisto e nella cessione di prodotti con il rapporto qualità prezzo più conveniente per conto del cliente per cui si lavora. In altri termini, lo scopo di un broker è quello di fare in modo che l’acquisto e la vendita di un prodotto finanziario permettano di ottenere un guadagno. Dal punto di vista della formazione, è molto importante individuare un corso di laurea adatto, tenendo presente che i due grandi ambiti di studio per i quali sono richieste conoscenze approfondite sono quello finanziario e quello legislativo. Ecco perché il consiglio è quello di optare per una laurea in giurisprudenza o per una laurea in economia aziendale e management.
La laurea in economia aziendale e management
Una laurea in economia aziendale e management costituisce un ottimo punto di partenza per chi è interessato a diventare un broker finanziario. Si acquisiscono, grazie a questo titolo di studio, le competenze che servono per gestire un’azienda, sia essa nel settore privato o in quello pubblico, e più in generale conoscenze in molteplici ambiti economici. Non solo: le skills con cui si entra in contatto riguardano anche i metodi quantitativi della matematica per le applicazioni economiche, con riferimento in particolare alla statistica e alla matematica finanziaria. Un corso di laurea di questo tipo, in ogni caso, comprende anche un focus relativo alle materie giuridiche, che per un aspirante broker è molto importante perché dà la certezza di sapere che si sta agendo in modo corretto e nei limiti della legalità. La statistica, la politica economica, il diritto pubblico, il diritto privato, il diritto commerciale, i metodi per la valutazione finanziaria e l’economia degli intermediari finanziari sono tutte materie che si rivelano indispensabili per un broker.
La laurea in giurisprudenza
Come si è detto, però, un percorso alternativo per la formazione di un aspirante broker finanziario può essere individuato in una laurea in giurisprudenza, che consente di entrare in contatto con discipline come il diritto amministrativo, l’economia politica, il diritto internazionale e l’informatica. Come si può facilmente intuire, per qualsiasi broker è davvero importante essere consapevole del quadro normativo all’interno del quale si agisce. In più, può essere utile conoscere e padroneggiare una lingua straniera, così da avere la possibilità di operare anche al di fuori dei confini nazionali.
Le competenze per diventare broker finanziario
La laurea da sola, però, non è sufficiente per raggiungere lo scopo che ci si propone: occorrono, infatti, anche delle specifiche attitudini, a cominciare dal fiuto degli affari. Esso deve andare a integrare la completa conoscenza dei mercati finanziari, di cui si deve sapere tutto sia dal punto di vista del funzionamento che dal punto di vista della struttura. Il fiuto consiste nella capacità di anticipare le tendenze e di interpretare i trend. Altrettanto preziose sono, soprattutto al giorno d’oggi, le competenze informatiche, dal momento che la professione presuppone un impiego abbastanza capillare degli strumenti di comunicazione digitali, inclusi i dispositivi mobili. La capacità di gestione delle attività finanziarie e del portafoglio clienti è una ulteriore dote che merita di essere messa in evidenza, insieme con quelle che attualmente vengono definite soft skills e che corrispondono soprattutto al problem solving e alla flessibilità.
Quanto guadagna un broker?
Per capire se si è realmente interessati a diventare broker può essere utile sapere anche da quali guadagni si è attesi. Le variabili in gioco sono tante, anche se i due fattori più importanti che incidono da questo punto di vista sono i profitti che provengono dagli investimenti e l’ampiezza del portafoglio clienti. Non bisogna dimenticare che i broker non possono agire come e quando vogliono, ma per operare devono essere in possesso di una licenza ad hoc, che viene rilasciata dalla Consob e dall’ente Cysec, che ha sede a Cipro. Ciò permette di rispettare la regolamentazione europea, con un riconoscimento sul piano legale che consente di agire in maniera trasparente.
Si può essere broker senza la laurea?
Come si è visto, una laurea in discipline giuridiche o economiche è la via di accesso privilegiata per chi intende diventare broker, ma non la sola possibile: è permesso, infatti, svolgere questa professione anche nel caso in cui non si sia laureati. Il protocollo di formazione universitaria è semplicemente consigliato, ma non obbligatorio. Per capire il perché, è sufficiente fare riferimento al largo spettro di attività di cui si occupa un broker, che è coinvolto nell’acquisto e nella vendita di prodotti finanziari. Si tratta di diventare a tutti gli effetti dei professionisti della finanza: ecco perché sono tanti coloro che non solo conseguono un diploma di laurea, ma addirittura lo affiancano e lo integrano con un MBA, vale a dire un Master in Business Administration. La gestione di capitali e i loro investimenti, insomma, richiedono uno studio accurato e, soprattutto, un aggiornamento costante nel corso del tempo.