La Storia del Forex

dollaro americano

In principio fu il baratto

La moneta come merce di scambio


In passato lo scambio di beni o servizi fra due o più soggetti economici avveniva senza l’uso della moneta così come noi la conosciamo, ed erano gli stessi beni e servizi a indicare il valore di scambio (baratto). Ma già a partire dal V millennio a.c. l’uomo iniziò a conferire a certi oggetti come conchiglie, blocchi di sale, sementi, etc., un valore di scambio. Sembra invece risalire al VI-VII secolo a.c. la comparsa della prima moneta metallica, mentre bisogna attendere gli inizi del medioevo per vedere le prime forme di moneta cartacea e addirittura aspettare fino al secolo scorso per vedere la nascita del mercato delle valute.

Bretton Woods

La nascita del Fondo Monetario Internazionale


Tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, le banche centrali sostenevano le loro valute tramite la conversione con l’oro. Poiché era molto bassa la probabilità che tutti i possessori di denaro richiedessero contemporaneamente alle banche il controvalore in oro, gli istituti di credito detenevano riserve di oro in quantità minima e sufficiente solo per far fronte alle normali richieste di cambio. Conseguentemente, il denaro circolante era sempre maggiore  del corrispettivo in oro detenuto dalle banche, motivo per cui  durante i periodi di crisi, quando la fiducia verso il sistema finanziario diminuiva, le banche avevano non poche difficoltà a far fronte alle richieste di conversione.

Per far fronte a questa e altre problematiche generatesi a seguito della grande depressione degli anni ’30, nel 1944, e più precisamente tra il 1° e il 22 luglio presso il Mount Washington Hotel di Carroll nella località di Bretton Woods (New Hampshire), si riunirono i 744 delegati dei 44 Paesi più industrializzati al mondo, per discutere e definire un nuovo ordine di regole commerciali e finanziarie, oltre a un sistema di procedure per controllare la politica monetaria internazionale. L’accordo fissò il Dollaro americano a 35 unità per oncia di oro collegandolo poi a tutte le altre valute. La conferenza di Bretton Woods creò così un sistema di cambi fissi, dando vita al Fondo Monetario Internazionale (FMI). Gli accordi ebbero in ultimo il merito di:

  • Obbligare ogni paese ad adottare una politica monetaria volta a stabilizzare il tasso di cambio verso il dollaro, consentendo solo lievi oscillazioni.
  • Mantenere in equilibrio i pagamenti internazionali, grazie al Fondo Monetario internazionale.

Smithsonian Agreement

La fine degli accordi di Bretton Woods


Gli accordi sottoscritti a Bretton Woods si mostrarono efficaci fino agli inizi degli anni ’70, riuscendo ad attuare gli obiettivi comuni degli stati e a gestire i conflitti economici.

Quando, in conseguenza alla guerra del Vietnam la spesa pubblica americana aumentò oltre misura, il sistema entrò in crisi. Di fronte al crescente indebitamento degli Stati Uniti e alla continua emissione di valuta americana, si moltiplicarono le richieste di conversione di Dollari in oro a tal punto che il 15 agosto 1971, l’allora presidente Richard Nixon si vide costretto ad annunciare la sospensione della convertibilità del Dollaro in Oro, rifiutando di fatto il cambio ai possessori esteri della valuta americana.

Gli accordi di Bretton Woods videro la loro fine nel Dicembre del 1971 a seguito della firma a Washington dello Smithsonian Agreement. Tale accordo prevedeva la svalutazione del Dollaro del 7,9% e l’inizio della fluttuazione dei cambi. Ogni legame tra dollaro e le altre monete fu definitivamente interrotto nel 1973,  e il sistema aureo fu sostituito dal sistema dei cambi variabili. Così, dopo oltre trent’anni dalla sua entrata in vigore, gli accordi di Bretton Woods furono ufficialmente abbandonati per essere sostituiti con gli Accordi di Kingston del 1976 che permisero ai vari paesi il passaggio dal regime dei cambi fissi alla fluttuazione dei cambi tra le principali valute.

Il forex

Il trading di valuta


Noto anche come spot trading, trading FX o trading forex, il trading di valute estere rappresenta lo scambio in tempo reale della valuta di un paese con quella di un altro. Con un volume di scambi giornalieri di oltre 5 mila miliardi di dollari (5.000.000.000.000 $) il forex è il mercato più liquido e grande al mondo.

Diversamente dagli altri mercati finanziari, il forex è sprovvisto di una sede centrale, ed è costituito da una rete elettronica formata da banche centrali, istituti di credito, broker e singoli trader, impegnati 24 ore su 24 cinque giorni alla settimana di ogni mese, a vendere e acquistare moneta.

Prima del 1971 le valute erano scambiate, per fini commerciali o come investimento, solo a livello interbancario. Ma dopo il superamento degli accordi di Bretton Woods, i tassi vennero lasciati liberi di fluttuare, dando origine a quello che, come detto in precedenza, diventerà il mercato più grande al mondo.

Oggi giorno sono molte le realtà presenti nel mercato FX. Alcune di queste lo utilizzano per pagare beni e servizi, altre per effettuare transazioni finanziarie di varia natura, e altre ancora a soli fini speculativi. Quest’ultime realtà rappresentano oltre il 90% dei trade giornalieri. Ad operare nel mercato, oltre alle già citate banche centrali e istituti finanziari, troviamo infatti anche hedge funds, trader intraday e investitori a lungo termine solo per citarne alcune (qui un approfondimento).

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